I will also recommend your daughter for the entrance test," the crimson wizard said in a solemn voice.
Ethan and Alice froze in unison, their eyes wide open in a mixture of wonder and disbelief.
They knew their children were brilliant, but a double recognition from the Red Tower commander... It was something beyond all expectations.
Ambra, on the other hand, couldn't completely hide the emotion. Her purple eyes lit up slightly, and a tiny curve escaped her lips. An imperceptible smile, almost invisible, but which made her face fuller and rosy.
"You also got a recommendation, eh, Ambry? What did he ask you?" said Adamas, with a smug expression and a brotherly smile. His voice was a mixture of genuine curiosity and pride.
Ambra returned with a tender look. "Yeah. Don't worry, Ady, we'll talk about it later."
"Thank you, Mr. Rubino," He finally said Ethan, the most solid voice he had expected.
"Ohoh, they earned it, nothing to thank for," Alexander answered with a loud laugh, then added in a more serious tone: "Now let's move on to the less fascinating part: bureaucracy."
Con uno schiocco delle dita, fece apparire un piccolo fascicolo con sigillo rosso sul dorso. Sopra, inciso con inchiostro dorato, c'era scritto: Accademia Magica – Proposte e Raccomandazioni – Sezione Rossa.
"Le raccomandazioni valgono per la tassa d'iscrizione al test d'ingresso e per i successivi sei mesi di studio. Dopo questo periodo, eventuali agevolazioni economiche dipenderanno dai risultati accademici: chi eccelle potrà ottenere riduzioni significative, in alcuni casi anche l'esenzione totale."
Poi si voltò verso Adamas. "Vostro figlio, essendo ancora troppo giovane per frequentare, inizierà le lezioni tra due anni. I primi corsi si concentrano sulla teoria dei diagrammi magici e sull'uso degli strumenti arcani. Dopo tre anni, potrà scegliere una specializzazione scientifica."
Rivolgendosi ad Ambra, continuò: "Tua figlia, invece, potrà iniziare già il prossimo anno. Se supererà il test con eccellenza, potrà saltare il primo anno teorico e iniziare direttamente il secondo, entrando così in una classe con coetanei. I due anni iniziali nella sezione magica servono per apprendere le basi, poi si accede alla parte pratica, con studio e controllo degli incantesimi. Anche lei potrà scegliere in seguito una specializzazione."
Fece una pausa, lasciando che le parole si depositassero nei pensieri dei genitori.
"Tutte le informazioni sul percorso formativo e sulle possibilità future sono disponibili al primo piano della Torre Rossa. Saranno lieti di accogliervi."
Alice annuì dopo qualche istante, la voce calma ma vibrante di emozione: "Grazie per l'opportunità che sta offrendo ai nostri figli, Signor Rubino."
"Ohoh, vi prego, chiamatemi Alexander," rispose con un sorriso genuino.
Poi, come colpito da un ricordo improvviso, si voltò verso Ethan. "Mi pare di aver sentito dire da vostra figlia che avete un negozio di articoli magici, giusto?"
Ethan annuì. "Esattamente. 'The Wind'. È nostro. Le serve qualcosa?"
"In realtà sì. Avrei bisogno di restaurare il mio bastone magico," disse il comandante con tono rispettoso.
Con un movimento fluido del braccio, evocò davanti a sé un lungo bastone, di circa 1 metro e 70. La superficie era rigata da graffi e fessure, testimoni del tempo e di chissà quante battaglie. Tuttavia, la bellezza dell'oggetto era ancora intatta: il colore chiaro del legno di betulla brillava sotto la luce della stanza dando un senso di leggerezza, quasi etereo, decorato inoltre da fasce color vino rosso e un disegno nero di un gufo scolpito all'estremità superiore. Da quest'ultima pendeva un nastro cremisi con rune incise a mano.
Ethan osservò il bastone attentamente, passandolo tra le mani con delicatezza. "Nessun problema. Passi domani, e per la fine della giornata sarà come nuovo."
"Grazie mille. Questo bastone significa molto per me." La voce di Alexander era quieta, ma il sentimento era tangibile.
Dopo qualche altro scambio di cortesia, Alexander si avviò verso la porta d'ingresso. I ragazzi lo salutarono con entusiasmo dal primo piano, mentre Alice lo accompagnava fino all'uscio.
"Non preoccupatevi per la visita improvvisa, è stato un piacere," disse Alice con un sorriso cordiale.
"Il piacere è stato mio," rispose Alexander. Appena fuori dalla soglia, il suo corpo venne avvolto da fiamme leggere che non bruciavano, ma danzavano intorno a lui. Con un fruscio e una scia di scintille rosse, svanì nel nulla.
******
100° piano della Torre Rossa, Ufficio del Comandante
La sala era immersa in un silenzio rotto solo dal crepitio del fuoco nel camino. Poi, un'esplosione di fiamme brillanti si materializzò al centro della stanza, prendendo lentamente la forma del mago. Alexander Rubino tornò nella sua poltrona di pelle, emettendo un sospiro prolungato.
"Uff... avevi ragione, ma solo in parte, Kronum," disse rivolgendosi all'angolo più in ombra dell'ufficio.
Da lì, un paio di occhi neri si aprirono. Seguirono il suono di piume leggere: un gufo dal piumaggio color grano si spostò silenziosamente sullo schienale della sedia del comandante.
"Spiegati, Alex. In che senso 'in parte'?"
"La traccia di potere magico che avevi sentito non veniva da Adamas. Proveniva dalla sorella." Alexander si grattò la tempia, pensieroso. "Ma il ragazzo… è brillante. Sa calcolare probabilità e muoversi con astuzia. Lo prenderò nella sezione scientifica."
Il gufo strabuzzò gli occhi e il piumaggio si increspò visibilmente. "Cosa?"
Alexander alzò un sopracciglio. "Cosa 'Cosa'? Ti riferisci al potere magico o al ragazzo?"
Kronum batté le ali. "A entrambi. Ma soprattutto alla fonte del potere. Perché non hai detto nulla della mia visione?"
"È troppo presto. Non possiamo affrettare certe rivelazioni. E poi… volevo capire se era tutto frutto del destino o solo suggestione."
Il silenzio calò per un istante. Poi il mago continuò.
"Sai qual è la cosa buffa? All'inizio volevo rifiutarla. Mi ha parlato in modo diretto, poco cerimonioso… quasi rude."
"Alex... Non pensavo avessi questo genere di gusti..." disse Kronum, con un tono che portava scherzo e sincerità.
Alexander ci mise qualche secondo a comprendere la situazione, per poi sbuffare e dire: "Ma che diavolo hai capito! Gufaccio."
*Risata*
"L'età inizia a farsi sentire, eh? Non sei più mentalmente flessibile... Ma rimani sembre un brontolone."
"Forse, ma torniamo a noi. Ti ricordi la domanda che mi feci tanto tempo fa? Era semplice ed efficace, diretta ma non troppo..."
Il gufo inclinò la testa. "Quale domanda?"
"Uff... e poi sono io il vecchio rimbambito. La domanda era 'Perché vuoi studiare la magia?' Ricordi la mia risposta?"
"Ah... Certo," disse il gufo, riprendendo un'espressione di serietà assoluta. "'Perché è divertente.'"
Alexander si voltò a fissarlo con uno sguardo pieno di memoria. "Lei ha detto la stessa cosa."